CASSANDRA - TEATRO - LORETO
monologo teatrale di | theatrical monologue by
Alessandro Pertosa
con | with
Maddalena Fenucci
scenografia | scenography
Massimiliano Orlandoni
costumi | dress
Claudia Foresi
regia di | directed by
Andrea Anconetani
«Io grido il diritto alla mia ingenuità
i profeti lo sanno della nascita e della morte
la vita comincia a dicembre
nel freddo della terra che cova il seme». [A.P.]
I temi portanti di questa Cassandra sono quelli del tempo e del rimpianto. Chi ha desiderato ed ottenuto il dono della profezia vive sospeso in un astratto, infinito presente. Per tutti il passato è il regno del rimpianto, il luogo dell'ineluttabile, del già compiuto ("ciò che è fatto non può essere non fatto" - dichiara Lady Macbeth). Ma, per chi ha avuto il dono-dannazione di scorgere con chiarezza oltre il presente, il tema del rimpianto si proietta all'infinito e non v'è nessuna salvezza possibile, neppure nel futuro. Vi è poi un altro tema che è connesso ai precedenti: quello del viaggio, della finzione romanzesca, l'unico concepibile scampo all'inferno della trasparenza. In questo monologo di Alessandro Pertosa la Cassandra mitologica rimane sullo sfondo, presupposta, mentre a svelarsi (e ri-velarsi) è il suo mondo interiore, l'intimo straziante dolore sotteso al conoscere. La schiacciante violenza della verità. [A.A.]